martedì 10 febbraio 2009

Paesaggi sonori


Ci sono momenti particolari nella vita, che non si possono descrivere, nei quali lo stato d'animo si scontra con i limiti del linguaggio.
In questo periodo, ad esempio, sono un bel po' sotto pressione per svariati motivi, allora cerco di superare la tensione in ogni modo. Anche le scelte musicali relative a ciò che ascolto risentono della mia volontà di far piazza pulita, in primo luogo delle parole.
Ecco allora perché da alcuni giorni sto approfondendo un lato speciale di uno dei miei musicisti preferiti: Robert Fripp.
Per chi non lo conoscesse (non voglio neanche ipotizzarlo, ma...), Fripp è uno dei fondatori dei King Crimson. Chitarrista tecnicamente impressionante, ha portato avanti scelte sempre d'avanguardia, inventando suoni e sperimentazioni (come i cosiddetti frippertronics) e collaborando con artisti di valore assoluto (Brian Eno, Peter Gabriel, David Sylvian, ...).
Da alcuni anni ha creato una propria etichetta (Discipline) che è stata tra le primissime ad utilizzare internet per distribuire direttamente il proprio materiale. Così facendo riesce a diffondere anche musiche che risultano assolutamente al di fuori di ogni logica commerciale: fra tutti, i Soundscapes.
Si tratta di atmosfere sonore che Fripp compone per eventi particolari (concerti, mostre, installazioni, ecc.) o che propone dal vivo in giro per il mondo. Alcuni Soundscapes sono stati addirittura pensati per una tournée in cattedrali del nord Europa (Churchscapes). Di certo è che parliamo di un genere di esperienza musicale che sconfina spesso nell'ambito meditativo, assolutamente sconsigliato per una festa da ballo, ma che mi affascina per la capacità di comunicare emozioni ad un livello molto intimo, dove la razionalità deve arrendersi ed il corpo si riappropria di capacità percettive più profonde.
In questo periodo ho molto apprezzato "The Gates of Paradise" realizzato con Jeffrey Fayman nel 2000, "Love Cannot Bear" registrato dal vivo negli Stati Uniti nel 2005 ed un piccolo gioiellino chiamato "Glass and Breath", del 2007. Bene, se non siete già atterriti dall'idea di un'ora di musica ambient, vale proprio la pena di avvicinarsi proprio a quest ultimo, che viene offerto gratuitamente sul sito dgmlive.com. Basta andare alla home page e registrarsi (è gratuito e non rompono le scatole con mailing list ossessive). Una volta effettuato il login dirigetevi a questa pagina.

"Credo che questa non sia esattamente la cosa che Chuck Berry avesse in mente quando cantava but he could play the guitar just like ringing a bell" inizia così la descrizione dell'album, dalla quale traspare un eloquente humour inglese tipico di Fripp e soci. A questo punto avete solo aperto uno spiraglio sulle meraviglie di DGM live: centinaia di registrazioni in formato mp3 o FLAC, alcune delle quali gratis, che ripropongono con ordine maniacale 40 anni di attività di Robert Fripp, corredate da immagini e commenti dell'artista. Imperdibile.

1 commento:

Anonimo ha detto...

mi son ripromesso che approfondirò il pianeta Fripp... di cui sono quasi completamente all'oscuro!!! ;-)))