Mi piacciono le storie piccole, quelle che parlano di persone, di rapporti umani. Le storie dove ci si conosce e ci si riconosce. Anche nella musica ho un gusto particolare nel cercare piccole realtà, spesso poco conosciute, che difficilmente entrano nel grande giro.The Decemberists sono un gruppo che ha avuto origine nel 2000 nella provincia americana (precisamente a Portland, Oregon): e si sente. Non hanno mai avuto a che fare con generi "alla moda", sono intrinsecamente indie, sul palco suonano alla grande senza grandi aiuti scenografici. In una parola: sono bravi! e tanto mi basta.
Nel loro suono si riconoscono tante influenze dal progressive anni '70 al folk irlandese, dai The Smiths ai Dexy's Midnight Runners, fino al songwriting tipicamente statunitense e a sonorità comuni a gruppi attuali come The Shins. Il tutto però talmente mescolato da diventare un qualcosa di molto personale, forse non straordinariamente innovativo, ma totalmente godibile e mai banale.Fin dall'inizio hanno pubblicato album, singoli, EP, nei formati più vari (alcuni solo in vinile), hanno preso parte a decine di compilation regalando brani inediti e cover a destra e a manca, per questo motivo ricostruire una discografia dettagliata (al di là degli album ufficiali) è abbastanza difficile.
Ogni album ha rappresentato un'evoluzione ed un miglioramento rispetto al precedente, tanto che anche la Capitol nel 2006 se ne è accorta e ne ha curato la distribuzione di "The Crane Wife", che ad oggi è il loro ultimo straordinario album. Un disco che rappresenta la summa di quanto detto finora e che gli ha dato una discreta visibilità negli Stati Uniti; almeno la metà dei brani avrebbe potuto essere un singolo di successo tanto è vero che ai loro concerti il pubblico entusiasta canta dall'inizio alla fine. Se non lo avete ancora ascoltato... beh, cosa aspettate?
Artisti a tutto-tondo, The Decemberists curano personalmente la grafica delle copertine ed i manifesti: ogni concerto ha un manifesto diverso dagli altri! Straordinaria in questo senso l'opera della pittrice Carson Ellis, moglie del cantante e frontman Colin Meloy.
Il prossimo 24 marzo esce il nuovo attesissimo disco, "The Hazards of Love", che costituirà la prova più difficile per Colin Meloy e i suoi amici: passare da un buon successo locale alla possibile ribalta internazionale. Molti gruppi in passato non hanno resistito al "salto", annacquando le proprie caratteristiche peculiari sacrificandole (ahimé) per logiche di mercato.Intanto nei giorni scorsi hanno rivelato il nuovo singolo "The Rake's Song", liberamente scaricabile in mp3 dal sito www.decemberists.com. Mi apetto molto da loro, sperando di vederli live dalle nostre parti, e sono convinto che si tratterà della ennesima prova convincente di un gruppo di cui sentiremo parlare a lungo.
PS: ho ricostruito una discografia dettagliata del gruppo, che è disponibile su richiesta.
PPS: per il concerto radiofonico di presentazione del nuovo tour hanno indetto un concorso tra i fans per il miglior manifesto. Qui sotto trovate il vincitore, ma a questo link anche gli altri partecipanti.
2 commenti:
Non li conosco affatto!!! Recupero immediatamente. Poi ti dico...e torno qui a commentare con cognizione di causa. Grazie per l'ennesima dritta.
Come volevasi dimostrare... Il nuovo album è uscito in pre-release su iTunes ed è al primo posto!
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