Fan sfegatato. Ecco cosa mi descrive meglio di ogni altra cosa.
Steven Wilson ha saputo conquistarmi col tempo, avvicinandomi alle sue mille sfaccettature. Dei tanti musicisti che ammiro, Steven rispecchia molto di quello che mi piacerebbe fare di persona: passare da un genere all'altro senza problemi, attorniarsi di collaboratori straordinari, divertirsi a pubblicare album e video nei formati più diversi curando artwork innovativi, effettuare tour mondiali da rockstar alternando piccole esibizioni da club tenendo in piedi almeno tre progetti ogni anno.
Ha iniziato con lo pseudonimo Porcupine Tree, che poi si è evoluto nella celebre rock band in cui oggi militano l'ex-Japan Richard Barbieri, Colin Edwin e Gavin Harrison (anche con i King Crimson). Poi dalla collaborazione con altri musicisti sono nati prima i No-Man (con Tim Bowness), successivamente i Blackfield (con il cantautore israeliano Aviv Geffen). Ma questo che per chiunque altro sarebbe stato un superlavoro non gli ha impedito di approfondire la vena più spiccatamente sperimentale con il progetto Bass Communion, ed infine le avanguardie krautrock e spacerock in voga negli anni '70 con l'incarnazione I.E.M. (Incredible Expanding Mindfuck). Qua e là sono uscite fuori cose incatalogabili sotto il nome di Altamont (ma aveva solo 16 anni all'epoca), Karma o semplicemente Steven Wilson, oltre alle decine di collaborazioni e produzioni artistiche (sarà lui a curare la nuova edizione su cd delll'intero catalogo dei King Crimson). Tutti i maniaci come me troveranno pane per i loro denti nella straordinariamente dettagliata discografia curata da Uwe Häberle.
Ebbene dopo tutto questo tempo siamo arrivati al primo album solista del nostro caro Mr. Wilson. Il disco si chiama "Insurgentes" e già al primo ascolto dichiara di voler essere figlio di tutto quello che abbiamo detto finora. E' come se Steven Wilson avesse voluto far convivere tutte le sue molteplici passioni in un unico cd. "Quando ho cominciato a scrivere queste canzoni, mi sono accorto in fretta che erano più adatte ad un album che portasse il mio nome. - ha detto Steven presentando il disco - Era un processo di scrittura intuitivo e quasi inconscio, che risultava come una sorta di poesia della malinconia." Sarebbe un errore però pensare a questo album come ad un collage di cose diverse ed un po' slegate tra loro perché al contrario tutto è molto compatto e legato, con riferimenti alle produzioni già citate, ma anche "ai recenti album di Thom Yorke (dei Radiohead), Portishead e Nine Inch Nails. Merito anche dei musicisti che hanno contribuito ad un suono davvero impressionante per gusto e misura: Tony Levin, Gavin Harrison, Theo Travis, ...
La data di uscita ufficiale è il 9 marzo 2009, ma già da novembre era possibile ordinare via internet la versione cd+dvd, nella quale l'album è disponibile anche con il mix in 5.1. Visto che ora tale versione si trova normalmente in vendita vi raccomando davvero l'ascolto multicanale mediante il lettore dvd collegato all'amplificazione home theatre: un'esperienza ricchissima che vale la spesa.
Per aggiornamenti, ulteriori informazioni e, perché no, un po' di shopping... c'è il sito ufficiale di Steven Wilson www.swhq.co.uk e quello della casa discografica (anche in italiano!) dedicato all'album.
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